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otoematoma nel cane

Otoematoma nel cane

L’otoematoma nel cane è una patologia del padiglione auricolare frequente nel cane, più raramente nel gatto.

Si tratta di una raccolta di liquido siero emorragico nella parte concava del padiglione, fra cute e cartilagine, che parte solitamente dalla base verso l’apice. 

Viene chiamato ematoma nonostante all’interno si trovi in genere un liquido sieroso spesso scarsamente emorragico.

Le cause dell’otoematoma nel cane

La causa primaria dell’otoematoma del cane è ancora sconosciuta e soggetta a diverse ipotesi oggetto di dibattito accademico. Le più importanti sono:

  • Presenza di otodectes cynotis 0 rogna otodettica che oltre al fastidio con conseguente autotraumatismo, pare che possa stimolare una reazione autoimmunitaria che culmina nell’otoematoma.  Tuttavia non tutti i cani affetti da otoematoma presentano acari.
  • Otite esterna, riscontrata spesso, conforta l’ipotesi che lo scuotimento della testa sia coinvolto nella genesi dell’otoematoma. 
  • Il trauma del padiglione è fra le cause più accreditate, sia dovuto allo scuotimento che al grattamento con l’arto posteriore, nonostante però il grattamento colpisca la parte esterna del padiglione e lo scuotimento dovuto a patologie molto pruriginose non è seguito spesso da ematoma.
  • Patologie immunitarie forse di origine autoimmune, ipotesi piuttosto controversa ma suffragata dal fatto che l’otoematoma risponde molto bene a trattamenti con cortisonici. Si è ipotizzata anche la presenza di ipersensibilità soprattutto atopia che presenta spesso lesioni alla faccia interna del padiglione.

           Come riconoscere l’otoematoma nel cane

Il riconoscimento è molto semplice in quanto è evidente il rigonfiamento del padiglione sulla parte interna unito allo scuotimento frequente della testa ed all’aumento di calore e dolore della parte.

Il paziente viene portato a visita solitamente dopo insorgenza acuta della lesione, sebbene la presenza notevole di fibrina e siero orientano verso una patologia non recente.

Trattamento dell’otoematoma nel cane

Può essere medico o chirurgico, con prevalenza per  migliori risultati estetici e curativi delle tecniche chirurgiche. Il mancato trattamento porta raggrinzimento e deformità del padiglione.

Trattamento medico-farmacologico

Si basa soprattutto sull’ipotesi autoimmunitaria della lesione, e consiste in pulizia della parte ed aspirazione del liquido contenuto.

Si inoculano all’interno desametazone e gentamicina, che vanno somministrati anche per via generale.

Trattamento chirurgico

Le tecniche più utilizzate sono:

Incisioni e suture che prevedono l’incisione per tutta la lunghezza della lesione e sutura trapassante  a tutto spessore con punti ad U secondo l’asse longitudinale del padiglione.

Il liquido e la fibrina contenuti vanno rimossi per facilitare la cicatrizzazione.

Per chi non è facilmente impressionabile può vedere il video della tecnica al link https://www.youtube.com/watch?v=htCPYpx3GFg

Dopo l’intervento è necessaria una fasciatura che mantenga la forma del padiglione ed un collare Elisabetta per evitare autotraumatismi. I punti vanno tolti dopo 2-3 settimane.

Tecnica del drenaggio temporaneo che prevede l’incisione agli apici della lesione, svuotamento del contenuto ed inserimento di un drenaggio all’interno.

Il drenaggio può essere di polietilene fenestrato, oppure anche una cannula intramammaria a forma di T. 

Questa tecnica richiede un coinvolgimento responsabile dei proprietari che devono fare la pulizia e medicazione del drenaggio e delle ferite più volte al di, nonchè massaggio del padiglione.

Non dovrebbe essere necessario il bendaggio, ma deve essere usato il collare Elisabetta. 

Il drenaggio può essere rimosso dai 7 ai 28 giorni, quando dallo stesso non fuoriesce più nulla.

Complicanze nell’otoematoma del cane

La recidiva può insorgere frequentemente nel trattamento farmacologico o in quello chirurgico quando la tecnica non è appropriata.

Per esempio se non vengono messi un sufficiente numero di punti di sutura per cui si lasciano troppi spazi dove si ridepositano la fibrina ed il liquido.

L’altro inconveniente è di natura estetica con il raggrinzimento e deformità più o meno marcata del padiglione. 

 

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