L'amore e le cure per gli animali con esperienza trentennale

ernia diaframmatica nel cane e gatto

Ernia diaframmatica nel cane e gatto

Si parla di ernia diaframmatica nel cane e gatto quando alcuni visceri addominali si riversano nella cavità toracica per rottura od anomalie del diaframma.

Può essere congenita o traumatica, la prima più rara perchè spesso i cuccioli muoiono alla nascita.

La seconda molto frequente perchè legata spesso ad incidenti stradali e traumi addominali.

Quando a seguito di un trauma si genera una forte pressione addominale, la spinta dei visceri sul diaframma rompe il muscolo diaframmatico riversandoli nello spazio pleurico.

Come riconoscere l’ernia diaframmatica ?

L’ernia diaframmatica spesso non viene riconosciuta immediatamente,molti animali arrivano alla visita dopo settimane e, soprattutto nei gatti, anche dopo mesi dal trauma.

Nei casi acuti spesso il problema viene mascherato dai traumi ortopedici o costali e dallo stato di shock post-traumatico dell’animale che possono giustificare le difficoltà respiratorie e spostare l’attenzione verso altri apparati. 

La sintomatologia acuta si manifesta con pallore delle mucose o cianosi, respiro e battito cardiaco molto frequente, spesso aritmie cardiache.

Nelle ernie croniche in genere l’animale viene portato a visita con difficoltà respiratorie (dispnea), vomito e sintomi gastrointestinali, anoressia,  scarsa resistenza all’attività fisica, dimagramento e dolore dopo l’ingestione anche di scarse quantità di cibo.

Quali organi erniano?

L’organo che ernia più frequentemente è il fegato, che può andare incontro a strozzatura con grossi problemi di ritorno venoso ed accumulo di liquido nel torace.

In genere si trovano anche stomaco, intestini e milza. 

Diagnosi di ernia diaframmatica nel cane e gatto

Può essere difficoltosa soprattutto se erniano solo il fegato e/o l’omento e si ha raccolta di liquidi in torace.

ernia diaframmatica nel cane e gatto

intestino tenue erniato nel torace

Le radiografie ci consentono di fare diagnosi nella maggior parte dei casi, anche se l’ecografia è risolutiva. 

Particolare cautela va riposta nella manipolazione per l’esecuzione di esami diagnostici perchè uno stress eccessivo potrebbe mettere a rischio la vita dell’animale.

L’ernia diaframmatica non va confusa soprattutto con i disturbi respiratori che causano dispnea ( versamento pleurico, broncopolmonite, pneumotorace ecc..).

Terapia medica dell’ernia diaframmatica

Se l’animale è dispnoico somministrare subito ossigeno o con maschera o attraverso gabbia ad ossigeno. Può aiutare anche tenere sollevate le zampe anteriori per ridurre la pressione dei visceri sui polmoni.

Se presente molto liquido va effettuata una toracentesi, e se ancora sotto shock post-traumatico fare fluido terapia e copertura antibiotica.

Terapia chirurgica dell’ernia diaframmatica nel cane e gatto

La risoluzione dell’ernia è chirurgica, è rischioso eseguirla prima delle 24 ore dall’evento e trascorso un anno dal trauma.

Nel caso di traumi recenti bisogna prima stabilizzare l’animale e rimandare l’operazione di almeno 24 ore, per evitare di anestetizzare un animale che non ha ancora risolto lo stato di shock.

Non bisogna altresì rimandare troppo per evitare una difficile sutura del diaframma formazione di aderenze dei visceri in torace. 

Se è erniato lo stomaco bisogna ridurre i tempi d’intervento perchè la  presenza di cibo e gas peggiora il quadro respiratorio.

L’anestesia va preparata con cura, richiede ossigenazione preventiva  e l’uso di anestesia gassosa con farmaci che non deprimono la respirazione. 

Indispensabile inoltre il monitoraggio intraoperatorio ed una ventilazione assistita delicata che non provochi edema polmonare. 

Per  una descrizione della tecnica chirurgica è visibile un video cliccando sul link https://www.youtube.com/watch?v=l88U2kislgs.

Periodo post operatorio

é un momento delicato che richiede monitoraggio, ed in caso di ipoventilazione trattamento con ossigeno.

Nelle ernia croniche bisogna evitare edema da nuova espansione, che va trattato con cortisonici. 

Assolutamente necessario inoltre il trattamento antidolorifico.

La prognosi è eccellente superate le 12-24 ore e la percentuale di sopravvivenza con un trattamento corretto supera il 75%.

 

 

 

(Visited 13.625 times, 3 visits today)