Perché i tuoi termosifoni ti fanno sprecare centinaia di euro ogni inverno senza che tu lo sappia

L’aria nei termosifoni: un nemico invisibile della circolazione

Quando l’inverno avanza e i termosifoni iniziano a emettere quel suono gorgogliante simile al borbottio di una moka sul punto di esplodere, qualcosa non va. Il fenomeno è più comune di quanto si pensi: oltre il 70% degli impianti di riscaldamento domestico presenta problemi legati alla presenza di aria nel circuito durante la stagione invernale. Oppure, peggio ancora, nella stanza fa freddo nonostante il riscaldamento sia acceso da ore: tocchi il termosifone ed è solo parzialmente caldo, con aree fredde persistenti nella parte alta.

Non servono misurazioni con termometri: il disagio si avverte chiaramente. Quello che molte persone ignorano è che questo comportamento irregolare non indica un guasto tecnico complesso, ma quasi sempre la presenza di aria all’interno del sistema di riscaldamento. Il termosifone si scalda solo in basso proprio a causa di queste sacche d’aria che si formano nella parte superiore del radiatore.

I termosifoni funzionano per circolazione di acqua calda, che scorre all’interno del corpo radiante riscaldando le pareti metalliche e, per convezione, l’ambiente. Questo flusso deve essere continuo e senza ostacoli. Tuttavia, aprendo l’impianto ogni stagione o con il passare del tempo, bolle d’aria entrano inevitabilmente nel circuito.

L’aria è più leggera dell’acqua, quindi tende a salire verso l’alto del termosifone, creando sacche che interrompono parzialmente o completamente la circolazione idraulica. Il risultato? Il termosifone scalda solo nella parte bassa, mentre la zona superiore resta fredda. Se l’aria è incastrata lungo il percorso dell’acqua, può generare anche quei gorgoglii, borbottii e ticchettii metallici che molti trovano familiari ma non sanno spiegare.

La fisica nascosta dietro al problema

C’è un aspetto ancora più insidioso che spesso viene sottovalutato. La presenza di aria non compromette solo la circolazione locale all’interno del singolo termosifone, ma può creare squilibri in tutto l’impianto. Le bolle d’aria modificano la densità del fluido termovettore e possono causare cavitazione nelle pompe di circolazione, riducendo l’efficienza dell’intero sistema.

Questo spiega perché, anche quando un termosifone sembra funzionare correttamente, l’intero impianto può risultare meno efficiente del previsto. La presenza di aria in un punto del circuito influenza il comportamento idrodinamico dell’intero sistema, creando resistenze aggiuntive che la caldaia deve compensare con maggiori consumi energetici.

Il fenomeno è particolarmente evidente negli impianti a più piani, dove l’aria tende a migrare verso i punti più alti dell’impianto, concentrandosi nei termosifoni del piano superiore e creando zone fredde persistenti.

Come sfiatare correttamente: la procedura che fa la differenza

La buona notizia? Per ridare piena efficienza ai tuoi termosifoni non c’è bisogno di chiamare l’idraulico: basta una semplice chiave di sfiato, un panno, e qualche minuto del tuo tempo. Il procedimento è lineare, ma richiede precisione per evitare di finire con l’acqua dappertutto o con un impianto instabile.

  • Spegnere il riscaldamento: La pompa della caldaia deve essere ferma, altrimenti l’acqua circola e l’aria non si raccoglie nella parte alta del termosifone
  • Attendere almeno 30 minuti: Il circuito deve essere freddo per evitare ustioni e per far salire l’aria in superficie
  • Posizionare una bacinella e un panno: Aprendo la valvola, esce anche acqua, quindi proteggi muro e pavimento
  • Aprire la valvola di sfiato lentamente: Usa una chiave apposita o cacciavite, girando in senso antiorario finché senti un sibilo
  • Chiudere appena esce solo acqua: Non è necessario svuotare il termosifone, ma solo rimuovere l’aria intrappolata
  • Controllare la pressione della caldaia: Dopo lo sfiato, riporta il valore tra 1,2 e 1,5 bar aprendo il rubinetto di carico

Questa operazione andrebbe ripetuta ogni anno all’inizio della stagione fredda, oppure ogni volta che si avvertono rumori anomali o si nota una scarsa resa di calore. Va fatta su ogni termosifone, partendo dal primo più vicino alla caldaia fino all’ultimo.

Gli ostacoli nascosti all’efficienza termica

Anche dopo lo sfiato, molti termosifoni risultano ancora tiepidi. Il motivo, spesso sottovalutato, è che l’ostacolo non è dentro il termosifone, ma davanti. Alcuni errori di arredamento compromettono la convezione dell’aria calda proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.

I casi più comuni includono tende coprenti che toccano il termosifone: il calore resta intrappolato dietro al tessuto, impedendo il riscaldamento del resto della stanza. Mobili piazzati di fronte o sopra il termosifone creano lo stesso problema. I copritermosifoni chiusi rappresentano un altro ostacolo frequente: se il pannello superiore non è forato, il calore non sale.

Una banalità spesso trascurata è la polvere tra le lamelle. Strati di lanugine accumulati con gli anni funzionano come uno scudo termico, rallentando la trasmissione di calore. Una pulizia con aspirapolvere dotato di bocchetta sottile può restituire fino al 20% in più di resa termica.

Il bilanciamento: quando il problema è sistemico

Sfiatare l’impianto elimina l’aria, ma non sempre risolve completamente la disomogeneità nel riscaldamento. Se i termosifoni più lontani dalla caldaia fanno fatica a scaldarsi rispetto a quelli vicini, l’origine del problema è il bilanciamento idraulico del circuito. Negli impianti a più piani o con complesse diramazioni, l’acqua calda può preferire percorsi più brevi, lasciando i radiatori lontani con flussi insufficienti.

La soluzione consiste nel regolare le valvole di ritorno per aumentare la resistenza nei tratti più corti e forzare l’acqua a seguire anche i percorsi più lunghi. Una regolazione corretta consente uniformità di temperatura tra tutti i termosifoni, maggiore comfort ambientale e minore consumo energetico complessivo.

Prevenzione e manutenzione proattiva

Sebbene sfiatare sia risolutivo, evitare che si formi aria in eccesso è ancora più utile. L’installazione di uno sfiato automatico sull’impianto, posizionato sul punto più alto, rimuove costantemente le bolle senza interventi manuali, riducendo del 60% la frequenza degli spurgo manuali.

Il controllo regolare della pressione della caldaia è fondamentale: valori troppo bassi possono favorire l’ingresso d’aria nel sistema. Un lavaggio dell’impianto ogni 5-8 anni rappresenta un investimento nella longevità del sistema, eliminando fanghi e ossidi che favoriscono la formazione di bolle.

Il suono di un termosifone silenziosamente efficiente non si percepisce con l’orecchio ma con la sensazione immediata di calore avvolgente quando entri nella stanza. Eliminare l’aria, spostare una tenda e regolare una valvola: azioni semplici che trasformano un impianto stanco in un sistema efficiente. Un termosifone che lavora meglio consuma meno per produrre lo stesso calore, garantendo non solo comfort, ma anche bollette più leggere e maggiore durata dell’impianto.

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Gorgoglii e rumori strani
Scalda solo in basso
Stanza sempre fredda
Non fa rumore ma tiepido
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